Il calvario di Gesù nella 'cristologia' di Ahmad Shamlu, poeta del '900 persiano

In questo articolo vengono esaminati alcuni testi di Ahmad Shāmlu (1925-2000), tra i massimi poeti del ’900 persiano, in cui emerge la figura di Gesù nel dramma del Calvario. Il poeta in questi brani espone la propria originale ‘cristologia’, improntata a una lettura laica e politicamente impegnata. In questi versi di struttura drammatica, il Cristo assurge a emblema dell’intera umanità considerata vittima di ataviche oppressioni e ingiustizie. Curiosamente la figura di Giuda viene rivalutata come vittima ancor più umile e innocente dello stesso Gesù, in quanto, obbedendo a un disegno divino, deve garantire con la sua azione, eternamente maledetta, il sacrificio e l’eternità gloriosa del suo Maestro.This article examines some texts by Ahmad Shāmlu (1925-2000), among the greatest poets of the 19th century Persian literature, in which the figure of Jesus emerges in the drama of Calvary. The poet in these pieces exposes his original ‘Christology’, based on a secular and politically committed reading. In these verses of dramatic structure, Christ becomes an emblem of the whole of humanity, considered victims of atavistic oppression and injustice. Curiously, the figure of Judah is re-evaluated as an even more humble and innocent victim of Jesus himself, since, obeying a divine plan, he must guarantee the sacrifice and glorious eternity of his Master by his eternally cursed action