Realtà e modelli didattici: l'insegnamento dell'ingegneria civile nella scuola di Bologna

Nell’ambito dell’ingegneria civile, l’insegnamento delle strutture ha visto negli anni un susseguirsi di denominazioni che testimoniano la continua tensione fra l’aspetto applicativo/progettuale e quello “teorico”. Nel corso degli anni gli insegnamenti sono andati sotto il nome di “Meccanica applicata alle costruzioni”, per poi assumere quello di “Scienza delle costruzioni” e infine quello di “Tecnica delle Costruzioni”. La prima denominazione riflette in modo esplicito il fatto che le conoscenze di tipo teorico/scientifico (la “meccanica” che si sviluppa in un mondo “perfetto” e idealizzato, costituito da corpi perfettamente omogenei, dotati di perfetta elasticità lineare, a volte addirittura caratterizzati da simmetria sferica) vengono esplicitamente a doversi applicare e confrontare con il mondo delle costruzioni (di per sé imperfetto, non simmetrico, con difettosità diffuse e puntuali), dando vita a un confronto fra due mondi molto differenti