Presentazione

Sono sempre stato affascinato dalla figura del Rabbino mantovano Marco Mortara, fin dai miei primi studi universitari, sia perché sono mantovano come lui, sia perché nelle biblioteche in Italia e a Gerusalemme trovavo spesso consultato sui tavoli di lettura, o io stesso richiedevo, il suo notissimo מזכרת חכמי איטאליה Indice alfabetico dei Rabbini e Scrittori Israeliti di cose Giudaiche in Italia, con richiami bibliografici e note illustrative, apparso a Padova per i tipi della tipografia F. Sacchetto nel 1886, di cui l’editore Arnaldo Forni propose una ristampa anastatica, realizzata a Sala Bolognese nel 1980. Abitando in quegli anni non lontano da questo centro della bassa bolognese, vicino a San Giovanni in Persiceto, dopo aver conosciuto questo prontuario, andai subito nella libreria di Forni a Sala Bolognese ad acquistarne una copia. Vedendo che tutti lo citavano, mi ero convinto che, essendo un personaggio di spicco dell’Ottocento ebraico mantovano, italiano ed europeo, la vita e le opere di Marco Mortara fossero state adeguatamente studiate e pubblicate. Approfondendo questa mia supposizione, mi resi conto, invece, che egli era pressoché sconosciuto, che era stato pochissimo studiato e che risultava noto quasi solo per il suo strumento bio-bibliografico dell’Indice alfabetico