Quale spazio di autonomia può rimanere alla riflessione e all’azione allorché si riconosce l’«abissale tragicità» della sostanza spinoziana? Questo interrogativo giunge in Italia in un momento cruciale, mentre è in pieno svolgimento il moto risorgimentale. La filosofia italiana avverte allora l’esigenza di elaborare una tradizione nazionale capace di reggere il confronto con le grandi correnti del pensiero europeo. Per conseguire questo risultato, animati da un’ardente passione politica, i principali protagonisti di questa stagione filosofica – da Gioberti a Spaventa; da Galluppi a Rosmini, allo stesso Gentile – si volgono al pensiero di Spinoza. Liberare la modernità ricostruisce il dibattito complesso, articolato e unitario che si svolse ...