Nell’opera di uno studioso è spesso possibile individuare delle “famiglie di appartenenza”, dei riferimenti talvolta svelati o molto più spesso celati, reinterpretati in un tentativo di riscrittura e ri-attribuzione di un pensiero; quest’operazione diventa ancora più complessa guardando all’opera di Oswald Mathias Ungers (1926-2007) che in oltre mezzo secolo di attività non ha mai cessato di studiare e di ricercare per affinare la sua personale idea sull’architettura. Un arco temporale così vasto impedisce di rintracciare tutti gli elementi utili alla ricostruzione e alla collocazione storica delle sue riflessioni sulla forma architettonica, è invece possibile evidenziare alcuni concetti, o meglio momenti chiave, che ci permettono di deline...