none1noTutti i manuali della prima metà del Seicento concordano nell’affermare che la festa è strumento politico e di controllo, è rappresentativa e socializzante, è necessaria ad un sovrano cosciente del suo ruolo, è una pratica che appartiene alla storia, sa sollecitare gli animi e coinvolgerli, non è esclusiva di una classe, anzi può essere uno strumento di coesione della comunità, è decisiva per la politica estera, una palestra di sperimentazione delle arti, da quella di governo a quella militare, senza escludere le belle arti, è la più coinvolgente verifica del potere e certa via alla fama. L’influsso decisivo e prolungato del Concilio Tridentino si manifesta anche nella moralizzazione dei temi delle occasioni di festa. Nella nuova ca...