Il saggio offre un riflessione originale sugli scritti morali di Nietzsche al fine di elaborare una nozione di relativismo morale che scarta dall'opzione scettica e rende il prospettivismo una via praticabile rispetto al pluralismo estremo delle società contemporanee. L'A. conclude con una definizione di relativismo moderata o ragionevole che valorizza la prima persona singolare o plurale senza per questo consegnarsi soggettivisticamente all'emotivismo etico