La casa e l'ideale

Nel mese di agosto dell’anno 1942, la rivista “Domus”, sotto la direzione di Massimo Bontempelli, affermato giornalista e scrittore del realismo magico che nel 1933, con Pier Maria Bardi, aveva fondato la rivista “Quadrante” supportando l’architettura razionalista italiana, invita alcuni tra i più affermati architetti italiani ad esprimere il loro concetto di casa ideale. Il tema della casa porta con se una necessità di concretezza, ma le case ideali progettate e ripresentate in questo volume con le loro relazioni originali e con un apparato grafico in grado di spiegarne il funzionamento, sono tutt’altro che sogni e visioni fantastiche: riportano in modo complesso e diversificato le diverse possibilità legate a questo argomento, sia dal punto di vista tipologico, sia dal punto di vista delle tecniche costruttive. Questi progetti si presentano come pura sperimentazione attorno ad un tema concreto, basti guardare alla casa smontabile di Peressutti o al sistema di casa ampliabile proposto da Cattaneo o alle ardite proposte di Mollino che costruisce la casa in forma di torre panoramica. Visioni fantastiche in grado di elencare i differenti scenari possibili all’interno del contesto italiano. Seguiranno poi a queste sperimentazioni i temi delle case al lago, delle case per l’agricoltore, il viticoltore, l’apicoltore o il tema della Continuità proposto da De Carli. Tutte queste proposte riescono a superare il loro tempo e ad arrivare fino a noi con una carica di stringente attualità. Queste case sono più attuali delle case che oggi, appena costruite, sono già anonimamente sorpassate e vecchie. Queste case, lontane da ogni moda o linguaggio, rappresentano quello che dovrebbe essere sempre presente nel progetto di architettura: un forte ideale in stretta relazione con la realtà e con i desideri di chi li abiterà