Il libro critica la dicotomia prevalente concentrato/diffuso, utilizzata per classificare i sistemi di giustizia costituzionale; ricorda che già molti autori hanno proposto di tenere in conto altri elementi, come il bene protetto, la vicinanza agli interessi sottesi, l’efficacia diretta delle pronunce, ecc.; suggerisce però di considerare “pertinenti” ulteriori fattori importanti a fini tassonomici. Nega inoltre che, in via di principio, sia possible classificare i modelli di giustizia costituzionale considerando un solo elemento. Per formulare una proposta ricostruttiva, formula i seguenti passaggi: a) muovendo dalla critica di Tusseau ai modelli, innanzitutto la accentua, non solo contestando la “purezza” del modello statunitense, ma...