none1noFra il secondo quarto del XIX la prima metà del XX secolo, con la capillare diffusione lungo tutto il centro-nord italiano della prassi “estrattista”, diversi capolavori su muro del Rinascimento e del Seicento prima, del Medioevo e del Settecento poi, furono strappati o staccati dalla loro collocazione originaria per essere immessi sul mercato antiquario nazionale, ma anche, in innumeri casi, internazionale. Se già infatti nel XVIII secolo alcuni affreschi di mano di Giulio Romano già in Palazzo Ducale a Mantova finirono a Vienna, così come due frammenti di Domenico Panetti in Inghilterra, sì in quanto meraviglie dell'arte, ma soprattutto della tecnica inventata dal ferrarese Antonio Contri, il primo “rilevatore di pitture dai muri”,...