none1L’isola che non c’è: un luogo ideale, forse frutto della fantasia e dell’immaginario infantile, ma soprattutto espressione di un pensiero divergente e creativo, capace di progettare spazi e tempi diversi da quelli reali e di plasmare luoghi utopici che fanno da sfondo ai sogni dei bambini, accompagnando i loro processi di crescita. Si tratta dunque di una dimensione che consente loro di prendere le distanze dalla realtà, ma al tempo stesso di dominarla per imparare a gestire le proprie emozioni; uno scarto tra realtà e irrealtà che nel mito e nella fiaba intravede lo strumento ideale per cambiare il mondo. E cos’è l’utopia se non quella dimensione ludica costitutiva dell’essere umano in grado di mediare continuamente e ricorsivamente t...