La moda italiana, per motivi storici e antropologici, è stata spesso caratterizzata da una forte connotazione regionalistica e locale che si è espressa non solo in produzioni molto diversificate, come le sete di Como, le lane di Biella, il cardato pratese, il ricamo di Assisi, le scarpe del Brenta – per citarne solo alcune - ma anche nella competizione e alternanza di alcune città, Torino, Firenze, Roma e Milano, nel primato della moda. Negli anni 30, durante il fascismo, quando una moda italiana vera e propria ancora non esisteva e le sartorie si rivolgevano soprattutto a Parigi per la moda femminile, a Londra per la moda maschile e l’industria tessile era ancora agli albori, Torino venne nominata dal regime la capitale del progetto autarc...