Il rinvenimento di una versione dello Stabat Mater, intonato in forma di sequenza, in un Graduale di fine Duecento, proveniente da un monastero femminile domenicano di Bologna, consente di formulare nuove ipotesi sull’origine e sulla storia di questo celebre testo, di cui finora non si avevano prove che fosse stato utilizzato come sequenza prima della metà del secolo XV. L’analisi del brano mette in evidenza particolari inediti circa l’ambiente storico e il contesto liturgico-musicale del suo impiego, mentre dal confronto con la ricca casistica di varianti testuali offerta dalla sua intricata tradizione emergono concordanze con altre fonti, in prevalenza più tardive, dell’area emiliano-veneta. Trattandosi di una delle documentazioni più ant...