Media e migrazioni. Etica, estetica e politica del discorso umanitario

Il volume analizza la rappresentazione collettiva degli immigrati in Italia: in che modo e con quali fini i media producono e diffondono informazioni e immagini sui migranti e i loro paesi di origine? C'\ue8 una relazione tra i discorsi prodotti sull\u2019immigrazione e il contesto dell\u2019aiuto umanitario e della sicurezza? In che modo narrazioni diverse o alternative del fenomeno possono favorire un\u2019informazione inclusiva dell\u2019alterit\ue0 e rispettosa delle diversit\ue0? Per quanto le migrazioni costituiscano da sempre un fattore di grande importanza nella dinamica della popolazione mondiale e siano da pi\uf9 di trent\u2019anni al centro dei processi di globalizzazione che investono il nostro paese, il dibattito sociale, politico ed economico risente ancora di produzioni discorsive e visive distorte, pi\uf9 orientate a costruire confini nell\u2019immaginario sociale e a legittimare la distinzione tra \u201cloro\u201d e \u201cnoi\u201d, che non a fornire indicazioni utili per sviluppare politiche di integrazione e cittadinanza. Il volume apre con un saggio di Lilie Chouliaraki, professore di Media and Communication presso la London School of Economics, sulle rappresentazioni mediali della solidariet\ue0, per poi analizzare \u2013 attraverso una serie di contributi teorici e di ricerca empirica \u2013 i processi comunicativi che riguardano l'immigrazione in Italia, con particolare attenzione agli aspetti etici, estetici e politici della \u201cnarrativa umanitaria\u201d che spesso li caratterizza. Come i diversi autori evidenziano, le notizie e le immagini sui migranti diffuse dai media, cos\uec come le dichiarazioni e i proclami degli attori politici, non solo non rendono giustizia del profilo demografico, economico e sociale del fenomeno migratorio, ma contribuiscono ad alimentare quei processi di categorizzazione e di etichettamento da cui scaturiscono stereotipi e discriminazioni nei confronti dell\u2019altro