Parlando a Valgio perché Virgilio intenda (Hor. Carm. II 9)

Le molte allusioni ai ll. III e IV delle Georgiche presenti in Hor. Carm. II 9 (un'ode a Valgio Rufo di carattere evidentemente metapoetico) rappresentano un momento di un botta e risposta fra i due poeti augustei. Dopo che Virgilio aveva risposto in Georg. 3,41 al giudizio espresso da Orazio sul “molle atque facetum” delle Ecloghe virgiliane, Orazio pare riconoscere gli straordinari progressi fatti dalla poesia del suo amico. Ciononostante, Orazio ricorda al suo amico che nell’epillo di Orfeo e Euridice rimangono tracce del modo elegiaco con il quale le Bucoliche erano ‘contaminate’ (sulla scorta di modelli post-teocritei da cui anche il poeta Valgio Rufo, destinatario di questa ode, pare influenzato nella sua produzione). Virgilio risponderà a Orazio in Aen. VIII 722ss., dove la descrizione del trionfo di Augusto ad Azio segue gli ‘aggiornamenti’ presenti in Hor. Carm. II 9