I piani di risanamento attestati

Il piano di risanamento attestato \ue8 un nuovo istituto giuridico introdotto dalla riforma del diritto fallimentare all\u2019art. 67, comma 3, lett. d), e poi, da ultimo, modificato dal D.L. n. 83 del 2012 convertito in legge con la legge n. 134 del 2012, che ha la finalit\ue0 di offrire all\u2019imprenditore in difficolt\ue0 economica possibili rimedi alternativi alla procedura fallimentare o alle altre procedure concorsuali; ha come primario obiettivo il risanamento della esposizione debitoria dell\u2019impresa e il riequilibrio finanziario della stessa attraverso un accordo con alcuni dei creditori, in particolare, quelli che costituiscono i principali interlocutori dell\u2019impresa. La disciplina dei piani di risanamento attestati \ue8 assai scarna rispetto agli altri istituti di composizione negoziale della crisi, infatti, il citato riferimento all\u2019art. 67 L.F. risulta essere integrato solamente dalle norme penalistiche di cui all\u2019art. 217 bis e all\u2019art. 236 bis L.F. e dall\u2019art. 88, comma 4, del D.P.R. n. 917 del 1986. Ne consegue che il piano di risanamento attestato non ha una sua disciplina organica poich\ue9 le norme dettate dal legislatore ne delineano solamente le sue caratteristiche essenziali. Per quanto riguarda il piano di risanamento previsto dall\u2019art. 67, comma 3, lettera d), L.F. non \ue8 sancito il controllo o l\u2019intervento del Tribunale e l\u2019accordo si stipula tra il debitore e i suoi creditori. La scelta di utilizzare questo strumento si basa su alcuni e ben definiti elementi: dal punto di vista pratico, l\u2019accordo risulta essere pi\uf9 semplice; mentre dal punto di vista procedurale, durante l\u2019attuazione del piano, il debitore continua a gestire l\u2019attivit\ue0 di impresa, sia per la parte ordinaria che per quella straordinaria, non sono previste sacrali forme di pubblicit\ue0, fatta eccezione per i creditori direttamente coinvolti nell\u2019accordo, del pari, non \ue8 necessaria alcuna richiesta, autorizzazione, ovvero controllo da parte del tribunale, i finanziamenti erogati per l\u2019attuazione del piano sono esentati da revocatoria, in caso di fallimento dell\u2019impresa Il piano di risanamento attestato \ue8 un nuovo istituto giuridico introdotto dalla riforma del diritto fallimentare all\u2019art. 67, comma 3, lett. d), e poi, da ultimo, modificato dal D.L. n. 83 del 2012 convertito in legge con la legge n. 134 del 2012, che ha la finalit\ue0 di offrire all\u2019imprenditore in difficolt\ue0 economica possibili rimedi alternativi alla procedura fallimentare o alle altre procedure concorsuali; ha come primario obiettivo il risanamento della esposizione debitoria dell\u2019impresa e il riequilibrio finanziario della stessa attraverso un accordo con alcuni dei creditori, in particolare, quelli che costituiscono i principali interlocutori dell\u2019impresa