Che cos'\ue8 la verit\ue0. I compiti di un'ermeneutica filosofica

Hans-Georg Gadamer (Marburgo, 1900 \u2013 Heidelberg, 2002) \ue8 stato tra i massimi pensatori del XX secolo. La sua opera principale, Verit\ue0 e metodo (1960), \ue8 considerata ormai non soltanto un vero e proprio classico della filosofia del Novecento, accanto a Essere e tempo del suo maestro Heidegger e pochi altri testi di pari livello, ma anche l\u2019opera che ha imposto definitivamente l\u2019ermeneutica filosofica come una delle correnti fondamentali del pensiero contemporaneo. A Verit\ue0 e metodo, peraltro, vanno affiancati gli studi su una grande variet\ue0 di argomenti (dall\u2019interpretazione dei filosofi greci ai pi\uf9 urgenti problemi filosofici, ma anche sociopolitici, del mondo odierno) che Gadamer ha pubblicato nel corso dei decenni in varie raccolte: dieci volumi di Gesammelte Werke, in primo luogo, e poi ancora La ragione nell\u2019et\ue0 della scienza, Elogio della teoria, L\u2019eredit\ue0 dell\u2019Europa e Dove si nasconde la salute. Che cos\u2019\ue8 la verit\ue0 propone in traduzione italiana quattro saggi tratti dal secondo volume dei suoi Gesammelte Werke e dalla raccolta Gadamer Lesebuch, dai quali emergono in maniera particolarmente chiara il senso fondamentale e la perdurante attualit\ue0 del messaggio filosofico dell\u2019ermeneutica, condensabile nella rivendicazione di significato e valore autonomi per una serie di esperienze che stanno \uabal di fuori della scienza\ubb e nelle quali, per Gadamer, \uabci si d\ue0 a conoscere una verit\ue0 che non sarebbe altrimenti raggiungibile \ubb, cio\ue8 si annuncia \uabuna verit\ue0 che non pu\uf2 esser verificata con i mezzi metodici della scienza\ubb. Una rivendicazione di significato e autonomia, in altre parole, per \uabuna forma di intelligenza\ubb \u2013 quella del comprendere (Verstehen), il fenomeno ermeneutico fondamentale \u2013 che, \uabnel nostro tempo sopraffatto dalla rapidit\ue0 dei mutamenti\ubb, secondo Gadamer \uabrischia di oscurarsi e di perdersi\ubb, e che \ue8 invece nostro compito salvaguardare, coltivare e continuare a sviluppare, pena uno smarrimento del senso pi\uf9 profondo di ci\uf2 che \ue8 autenticamente \uabumano\ubb