Il saggio mette a confronto tre romanzi di Svevo (“Una vita”, “Senilità”, “La coscienza di Zeno”) e tre romanzi di Pirandello (“Il fu Mattia Pascal“, “I quaderni di Serafino Gubbio operatore”, “Uno, nessuno e centomila”) per mettere in rilievo il ruolo e i caratteri dei protagonisti. Pur nella diversità della trama, essi hanno in comune la rappresentazione di personaggi inetti, abulici, tormentati, dubbiosi, privi di certezze, problematici. In questo modo riflettono la situazione di crisi della società di fine Ottocento e di primo Novecento, allorché crollano i miti positivistici del progresso scientifico e tecnologico, mostrando come al benessere e ai miglioramenti materiali non sempre si accompagna la serenità dello spirito