Ambiti periurbani e risorse ambientali: il caso delle aree dismesse

Il contributo pone in evidenza la stretta correlazione tra paesaggio costruito, paesaggio naturale e qualit\ue0 della forma urbana come condizione da sempre riscontrabile nella storia della citt\ue0 di Bologna, ivi comprese le formazioni periferiche storiche. Nello sviluppo della Bolognina, ad esempio, pure nella diffusa assenza delle gerarchie dei percorsi, le residenze a corte, progettate per una socialit\ue0 \u201cinclusa\u201d al proprio interno, assumono una connotazione urbana definita e certo ben distante dagli episodici disordini delle espansioni pi\uf9 recenti, caratterizzati da una variet\ue0 morfologica cui sono ascrivibili \u201cframmentazione\u201d e \u201cperdita\u201d d\u2019identit\ue0 urbana. In netta contrapposizione ai processi di crescita delle aree residenziali della periferia storica, il comparto militare Sani, situato a ridosso della Bolognina, presenta una crescita simultanea, legata a \u201clogiche di strutturazione\u201d intrinseche, essenzialmente prodotte dalla specificit\ue0 delle funzioni d\u2019utilizzo. Si tratta di una vera e propria struttura di \u201cimpianto\u201d, \u201critagliata\u201d e \u201ccintata\u201d all\u2019interno di un paesaggio esterno alla citt\ue0 storica, un paesaggio in origine naturale ed oggi occupato dalle espansioni urbane della vecchia e nuova periferia. In ambito urbano le aree militari, come le aree produttive, sono dunque legate a logiche di \u201ccollocazione sincronica\u201d, distanti -nello spazio- dal centro storico, ed ormai adiacenti espansioni urbane. Pertanto si tratta di luoghi che dialogano, nel tempo, con la citt\ue0 che ancora cresce dentro le proprie mura e si collocano, spazialmente, tra le espansioni urbane dei primi decenni del secolo scorso e la nuova periferia. Da queste considerazioni emerge uno \u201cscollamento spazio-temporale\u201d, cui deriva la necessit\ue0 di una ricerca delle modalit\ue0 e dei criteri d\u2019intervento per una riqualificazione urbana capace di \u201criammagliare\u201d, nel tempo e nello spazio fisico-ambientale, aree richiamate, dalle attuali dinamiche evolutive, a far parte della citt\ue0. Il caso delle aree dismesse Sani e Casaralta nel quartiere Navile di Bologna, costituisce, nella prospettiva di una pi\uf9 ampia riflessione sulla \u201ccompatibilit\ue0 delle trasformazioni\u201d d\u2019uso delle tipologie edilizie ed ambientali, una significativa esemplificazione. Il contributo, attraverso lo strumento delle \u201cesplorazioni progettuali\u201d, ha inteso verificare come il rispetto del luogo, della storia, delle tradizioni, possa trovare una propria espressione anche attraverso scelte progettuali, tecniche e tecnologiche attuali e/o innovative se i segni, \u201cle tracce\u201d dei luoghi urbani aperti, i percorsi umani, riescono ad integrarsi all\u2019insieme \u2013inscindibile in quanto parte di un unico sistema riconoscibile - tra luogo costruito e spazio aperto. Nella prospettiva di rinnovare il rapporto tra luogo costruito e luogo naturale, si \ue8 individuato, come elemento chiave, il ruolo strutturante dei percorsi, intesi quali segni di \u201cgenerazione\u201d urbana, quali parte di un \u201csistema ordinatore\u201d in grado di opporsi alla frammentazione ed alla perdita d\u2019identit\ue0. Le soluzioni progettuali propongono un nuovo impianto, sostanzialmente definito dal ruolo strutturante dei percorsi e degli spazi a verde; su tale impianto urbano, attraverso la ricerca delle relazioni di \u201cprossimit\ue0\u201d, \u201cpertinenza\u201d e \u201ccoincidenza\u201d tra tracciati di percorrenza e polarit\ue0 dei luoghi naturali e degli spazi costruiti, viene esplicitata una congrua sintesi ambientale tra spazio aperto e sistema edificato. Sembra dunque possibile adottare una via verso lo sviluppo di nuove spazialit\ue0 urbane che traggano spunto e motivazione dal \u201cluogo di riferimento\u201d -sia in quanto \u201cprodotto\u201d della processualit\ue0 dei fenomeni storico-evolutivi, sia come insieme di caratteri geografici, naturali e sociali attuali- per realizzare esplorazioni progettuali senza mimesi architettonica, n\ue9 forme di aprioristica autodeterminazione; attraverso un percorso progettuale cos\uec delineato appare allora possibile individuare soluzioni ed interventi che, movendo da..