Materiali Complessi

Biologico, naturale, ecologico: il ritorno alla semplicit\ue0 delle origini sembra essere diventato il must per i materiali da costruzione di successo. O quantomeno per l\u2019immagine che essi cercano di offrire di s\ue9 stessi. Nonostante le preoccupazioni per il degrado del pianeta e l\u2019incombente crisi energetica, oggi appare tuttavia poco credibile immaginare di poter fare a meno di acciaio, vetro, cemento armato, materie plastiche e delle loro formidabili prestazioni, sviluppate tramite una progressiva artificializzazione che ha sempre pi\uf9 allontanato le tecniche e i materiali dalla naturalit\ue0 originaria dei loro costituenti, e continua cos\uec a farli evolvere. Percorrendo questa linea di sviluppo, nelle tecnologie edilizie si ritrovano due piste parallele, spesso fortemente interconnesse. La prima fa evolvere la materia dal semplice al complesso e procede dallo sfruttamento via via pi\uf9 intenso di propriet\ue0 elementari gi\ue0 disponibili nella risorsa naturale, fino ad indurre artificialmente modificazioni sostanziali delle sue caratteristiche e delle sue attitudini, con diversi metodi. L\u2019altra pista di innovazione \ue8 quella che spinge la materia dal comportamento inerte alla capacit\ue0 di offrire una risposta adattiva, riproducendo i sofisticati accorgimenti tipici della natura animata. Anche se pi\uf9 volte evocata nel passato preindustriale, questa strategia ha potuto essere veramente praticata solo grazie agli straordinari progressi della fisica e della chimica del secondo dopoguerra, e comincia solo ora a produrre i primi risultati, con le applicazioni delle nanotecnologie e delle biotecnologie. Biological, natural, ecological: a return to the simplicity of origins seems to have become a must for successful building materials; or at least for the image they try to convey. Despite concern for the degradation of our planet and the looming energy crisis, it seems unfeasible to think today of doing without steel, glass, reinforced concrete, plastic materials and their impressive performance, which have become progressively more artificial in a still-evolving process that has brought techniques and materials always further from the natural origins of their components. Along this line of development we find two parallel paths, often closely interconnected. In the first, a material is made to evolve from simple to complex and the elementary properties already found in the natural resource are exploited more and more intensely, to the point of artificially inducing substantial modifications in its properties and its performance, through various methods. The other path of innovation is the one that changes the behaviour of an inert material, making it capable of offering an adaptive response, by reproducing the sophisticated stratagems typical of animated nature. This strategy, although recurrently evoked in the pre-industrial past, has become a feasible possibility only thanks to the extraordinary progress in physics and chemistry achieved after World War II, and is only now beginning to yield its first results, with the applications of nanotechnology and biotechnology