Costa, retroterra e spazio marittimo nelle strategie degli imprenditori turistici

La ricerca presentata ha rivelato la compresenza, nel mondo imprenditoriale della Riviera Romagnola, di diverse interpretazioni dei mutamenti in atto nel mercato e di diversi orientamenti strategici per farvi fronte. Molto articolato si presenta, in particolare, il modo di rappresentare lo spazio turistico romagnolo, cos\uec come quello adriatico, in funzione di una risposta attiva del mondo dell\u2019offerta alle nuove dinamiche della domanda. Le dimensioni territoriali via via coinvolte nel disegno strategico della risposta imprenditoriale alle sfide del mercato si dilatano al crescere della fiducia riposta nelle proprie potenzialit\ue0 e della disponibilit\ue0 ad accettare dei mutamenti in atto. Il riferimento \ue8 quanto mai ristretto alla linea di costa (la spiaggia e le sue immediate pertinenze) per coloro che non vedono altra strada che il rifugiarsi nei modelli sperimentati del turismo di massa, anche se questo manifesta ormai chiari sintomi di crisi. Restringere il territorio coinvolto, restringere il periodo stagionale, far quadrato sulla qualit\ue0 dell\u2019ambiente e delle sue attrezzature, abbattere il pi\uf9 possibile i prezzi appaiono come le componenti privilegiate dell\u2019unico itinerario sicuro, se non per espandere il controllo sul mercato, quanto meno per ritardare il suo declino. L\u2019immagine del territorio da coinvolgere nelle strategie imprenditoriali e da offrire come supporto al mito turistico si dilata gradualmente, passando alla riviera nel suo complesso quando si privilegiano ipotesi di razionalizzazione, di pianificazione nell\u2019uso dello spazio e del tempo dei turisti. Si tratta ancora di uno spazio omogeneo, che proprio per le sue dimensioni e per le conseguenti garanzie di sicurezza e prevedibilit\ue0 viene giudicato competitivo sulla scala nazionale e continentale. Alla dimensione della Riviera viene ad associarsi poi il concetto di identit\ue0, che recupera le basi culturali della regione turistica costiera, nel suo complesso, e apre la strada ad una sua articolazione interna, contenuta e finalizzata alla valorizzazione dell\u2019insieme. La differenziazione delle imprese e del territorio rappresenta un passo successivo, che viene compiuto quando l\u2019atteggiamento di difesa solidale tra gli imprenditori lascia il posto ad uno spirito pi\uf9 attivo ed aggressivo, sottolineato dal concetto di competizione. Si esprime qui una maggiore fiducia nelle proprie risorse, individuali e collettive, e ci si rifiuta di uniformarsi in un\u2019immagine pianificata e standardizzata dell\u2019offerta e del territorio. Proseguendo su questa strada, la responsabilit\ue0 della qualificazione e del dinamismo dell\u2019offerta turistica viene esplicitamente attribuito alle istanze politico-amministrative locali, per la loro capacit\ue0 di farsi interpreti di un rilancio della specificit\ue0 locale, di prendere decisioni su che cosa offrire e a chi rivolgere tale offerta. Si fa strada, infine, la consapevolezza che la complessit\ue0 crescente del mercato vada affrontata con strumenti organizzativi sempre pi\uf9 sofisticati, e comporti l\u2019offerta di possibilit\ue0 di scelta sempre pi\uf9 ampie e diversificate. Ci\uf2 implica far convergere nella stessa immagine territoriale spazi (regioni) e tempi (stagioni) dilatati e risorse sempre nuove. La competizione va affrontata accettando la sfida della complessit\ue0 e utilizzando a questo scopo tutte le risorse che l\u2019area romagnola riesce ad esprimere, senza tuttavia chiudersi in questa dimensione, ormai insufficiente a contenere il dinamismo del mercato turistico