Il giardino e la muraglia. Le Alpi nella letteratura geografica del Rinascimento

none1noIl testo analizza le modalità tramite le quali la letteratura geografica del Rinascimento ha riflettuto sull'area alpina. In particolare vengono prese in considerazione le fonti seguenti: Flavio Biondo, Italia Illustrata, ca 1453; Raffaele Maffei, Commentariorum urbanorum libri, Romae, 1506; Sebastiano Compagni, Geographiae commentariorum libri X, Basilea 1557 (ma l'opera risale al 1509); Aegidius Tschudi, De prisca ac vera Alpina Rhaetia, Basileae, 1538 Sebastian Muenster, Cosmographia universalis, 1544; Leandro Alberti, Descrittione di tutta Italia, Bologna 1550. L'analisi mette in rilievo l'atteggiamento diversificato nei confronti dell'arco alpino maturato nella produzione geografica al di qua e al di là delle Alpi. Mentre nelle opere degli umanisti italiani prevale una tendenziale diffidenza nei confronti di un territorio percepito come estraneo in quanto poco praticabile dall'uomo e soprattutto dall'uomo di città, abituato a misurarsi con una dimensione di scambio a tutti i livelli (economico politico sociale); diffidenza acuita dalla constatazione della presenza di robuste enclaves straniere ben addetro il territorio che la tradizione classica assegnava all'Italia; le opere degli umanisti di cultura germanica rivelano un atteggiamento simpatetico verso le società alpine, riconducibile ai processi di orgoglio pangermanico conseguenti alla diffusione della Riforma protestante.noneDonattini M.Donattini M