Utilizzando materiale d’archivio inedito, il saggio si occupa dell’ampliamento dei confini di Milano, attuato nel 1923, inserendolo nella politica fascista delle aggregazioni comunali. Risultato dell’ideologia urbanista del primo fascismo, quella politica attribuì notevole rilevanza allo sviluppo territoriale, economico e demografico delle città. Laboratorio ne fu Milano, culla del fascismo, considerata da Mussolini città-guida. Al Duce, in prima persona, e al fascismo milanese, di cui era ispiratore il fratello Arnaldo va ricondotta la realizzazione della “grande Milano”, che dunque risulta qualificarsi per la valenza politica, oltre che territoriale. Secondo i propugnatori del progetto, la nuova, allargata circoscrizione comunale avrebbe ...