Una pronuncia del Tribunale di Milano sull’operatività della clausola «simul stabunt, simul cadent» come strumento di revoca «per giusta causa»

Il lavoro esamina un provvedimento del Tribunale di Milano in materia di sostituzione degli amministratori di s.p.a., nella peculiare ipotesi in cui l’estromissione «per grave inadempimento» dell’amministratore delegato, anziché essere decisa ed attuata con delibera assembleare di revoca, avviene in forza di una clausola statutaria «simul stabunt, simul cadent» all’esito di una studiata sequenza di atti: dapprima le dimissioni presentate dalla maggioranza degli amministratori con la conseguente decadenza dell’intero consiglio; quindi, la presa d’atto da parte dell’assemblea convocata per l’elezione dei sostituti e la decisione di riconfermare tutti i consiglieri uscenti tranne l’amministratore delegato. Oltre a confrontare la decisione in esame con gli orientamenti giurisprudenziali già sviluppati in materia, di cui viene offerta una sintetica ricostruzione, il lavoro si conclude con un analisi critica del provvedimento, condotta sotto il profilo dell'argomentazione giuridica