Il volume si configura come un superamento della critica postmoderna a Tristram Shandy di Laurence Sterne, che vede il testo letterario come un insieme di narrazioni linguisticamente compromesse, allo scopo di individuare invece l’architettura di una costruzione finzionale a partire delle “informazioni”. La metafora della lanterna magica, utilizzata nel romanzo per rappresentare la durata dell’esserci attraverso l’osservazione di una realtà intesa come sequenza di immagini e di idee, è diventata il pretesto per svelare gli inganni e i trompe-l'œil con cui il realismo e le certezze della conoscenza oggettiva ammaliano il lettore. E’ stata individuata una strategia interpretativa tesa a visualizzare la prassi con cui Sterne crea un ordine del...