Eugenio Carmi. Appunti del nostro tempo. Opere storiche (1957-1963)

La mostra \u201cEugenio Carmi. Appunti del nostro tempo. Opere storiche (1957-1963)\u201d tenutasi presso il Museo del Novecento, si concentra su un nucleo di opere su carta e fotografie inedite (1957-1963) che fanno da corollario e da metro di lettura dell\u2019opera \u201cAppunti\u201d (1963) donata la Museo del Novecento dall\u2019artista stesso. La mostra si propone come una lettura d\u2019opera, che rappresenta un momento cardine nella produzione artistica di Carmi. \uc8, infatti, una summa del percorso svolto fino a quel momento, delle influenze e degli stimoli che ha raccolto: da quelli della sua attivit\ue0 grafica presso l\u2019Italsider di Genova (1956-65) e della conoscenza diretta della realt\ue0 produttiva industriale italiana, grazie alla quale ha sviluppato un\u2019attitudine specifica nella comprensione e nella trattazione dell\u2019immagine, a quelli del panorama artistico genovese, italiano e internazionale della seconda met\ue0 degli anni Cinquanta. Le opere e i collage di Carmi \u2013 cos\uec come anche le sue rare fotografie scattate presso il porticciolo di Boccadasse tra il 1960 e il 1965 \u2013 sono annotazioni di ci\uf2 che esiste e accade attorno a lui: annotazioni del paesaggio \u2013 naturale, urbano, industriale \u2013 per riprendere le parole dell\u2019amico Umberto Eco; e annotazioni della storia e della cronaca. La mostra, come il saggio in catalogo, si sofferma in particolare sul metodo e il processo creativo tipico di Carmi: l\u2019artista \ue8 un attento osservatore delle \u201ccose\u201d, ma anche degli uomini e della societ\ue0 che essi costituiscono. Si tratta di una lucida curiosit\ue0, della capacit\ue0 di osservare e di indugiare sulle cose, di percepirne le variazioni e le sottili differenze. Da un lato, procede per sinterizzazione di forme e colori, strutture e segni, dall\u2019altro, per sovrapposizioni di modelli, immagini e materiali.The exhibition \u201cEugenio Carmi. Appunti del nostro tempo. Opere storiche (1957-1963)\u201d held at Museo del Novecento, focuses on a group of works on paper and unpublished photographs (1957-63) that help to better understand the features of \u201cAppunti\u201d (1963), painting donated by the artists to the museum. The show aims to propose an analysis of this work, which reflected, in 1963, an important transitional phase in Carmi\u2019s artistic output. It is the summation of the path he had followed up to then and of the influences or stimuli he had been subjected to: from those of the period when he worked as a graphic designer \u2014 thanks to which he developed a special aptitude for understanding and handling images \u2014 to those deriving from his contact with the Genoese, Italian and international artistic scenes in the second half of the 1950s. His paintings and collages, as well as his few photographs done around the harbour area of Boccadasse between 1960 and 1965, are notes on what is happening around him: they are notes on the landscape \u2014 natural, urban and industrial \u2014 as his friend Umberto Eco put it; and notes on history and the news. The exhibition, as well as the essay in the catalogue, focuses on methods and creative process used by Carmi: he is an attentive observer of things but also of people and the society they are part of. His curiosity is lucid, reflecting his capacity to examine things, lingering over them, perceiving their nuances, variations and subtle differences; and also his ability to outline forms, colours, structures and signs and to absorve and metabolize different models, images and matter