Antonio Gramsci: la letteratura per l’infanzia tra radici culturali-popolari e educazione

L’articolo intende offrire un approfondimento sul contributo di Antonio Gramsci alla riflessione sulla letteratura per l’infanzia, la cui non esistenza, negli anni in cui l’intellettuale scrive i Quaderni dal carcere fascista, si riconduce a un “nesso di problemi” che interessa la mancanza di una letteratura nazionale popolare italiana. Molte sono le suggestioni emerse attraverso l’interesse manifestato da Gramsci, su vari fronti, verso la letteratura per l’infanzia: dal Gramsci ‘pubblico’ dei Quaderni al Gramsci ‘privato’ delle Lettere, dall'affermazione del bisogno di fruizione letteraria del popolo all'esercizio esemplare di una “paternità vivente”, cogliamo non soltanto un esempio di metodo, ma anche un impegno pedagogico militante verso il popolo/il mondo dell’infanzia espresso con straordinaria limpidezza, rigorosità, sensibilità ancora da indagare per riscoprirne la ricchezza e attualità.The article intends to offer an in-depth analysis of Antonio Gramsci's contribution to the reflection on children’s literature, whose non existence, in the years in which the intellectual writes the Notebooks from the fascist prison, leads to a “nexus of problems" concerning the lack of a national popular Italian literature. There are many suggestions that rose through the interest shown by Gramsci, on various fronts, towards children's literature: from the ‘public’ Gramsci of the Notebook to the ‘private' Gramsci of the Letters, from the affirmation of the need for literary enjoyment of the people to the exemplary exercise of a ‘living paternity', we not only grasp am example of method, but also a militant pedagogical commitment to the people/childhood world expressed with extraordinary clarity, rigor, sensitivity, yet to be investigated to rediscover its richness and actuality