Prendendo le mosse dal paragrafo 72 della cosiddetta Lex Irnitana, nel quale è riportata la prassi giuridica necessaria alla manomissione di uno schiavo pubblico, l’articolo intende esaminare le relazioni che si instauravano tra i liberti publici e i loro patroni, vale a dire le città. In particolare, attraverso una serie di fonti epigrafiche, giuridiche e letterarie, la ricerca offre una panoramica sugli obblighi ai quali erano sottoposti gli ex schiavi pubblici nei confronti delle città, quali per esempio le operae e obsequium. Infine, particolare attenzione sarà rivolta alle testimonianze di atti evergetici promossi da schiavi e liberti pubblici a favore della collettività