L’accettazione incondizionata della convinzione arendtiana dell’“evento Auschwitz” come il punto di partenza per affrontare il nazismo come totalitarismo e per studiare la storia del Novecento, ha relegato l’esperienza italiana fascista in una posizione secondaria rispetto a quella della Germania di Hitler e della Unione sovietica di Stalin. Il saggio esamina due misure preventivo-repressive, il confino politico e la custodia preventiva o Schutzhaft, in prospettiva comparata e transnazionale