Il mondo a prestito. Oggetti in pegno al Ghetto da inventari veneziani tra Cinquecento e Seicento

Nella loro quotidianità, l'assortimento di oggetti portati ad impegnare ed i loro proprietari possono essere abbastanza chiaramente studiati scorrendo la contabilità superstite dei Monti. Ove questi non si siano conservati, o come nel caso di Venezia non esistano, diventa particolarmente difficile ricostruire le dinamiche del prestito o il profilo di coloro che richiedevano questo servizio. In questi casi possono supplire ad esempio le fonti giudiziarie, oppure i documenti ufficiali quali le revisioni dei capitoli e delle condizioni di prestito promossi dai governi cittadini. Di uno di tali modi alternativi per valutare, seppure in senso qualitativo più che quantitativo, la crescente diffusione del prestito su pegno si occupa il presente contributo, che si sofferma sul caso veneziano e su un gruppo di inventari stilati nei decenni a cavallo tra Cinque e Seicento, che della vita quotidiana nel suo aspetto materiale restituiscono quasi sempre una fotografia accurata