Nell’articolo sono presentati due nuovi testimoni dell’epistola Ad Posteritatem di Francesco Petrarca. Il primo, sconosciuto ai precedenti editori critici della lettera, è il ms. 40 della Biblioteca Comunale di San Gimignano che, per quanto rivelatosi piuttosto scorretto, presenta interessanti annotazioni che attestano la precoce fortuna delle opere petrarchesche. L’altro esemplare è invece una stampa di Lovanio, ricondotta al 1485 e curiosamente mai presa in considerazione nelle precedenti edizioni critiche dell’epistola. L’esame di tale incunabolo, condotto su un esemplare conservato presso il fondo "Rossettiano" della Biblioteca Civica “A. Hortis” di Trieste, permette di appurare che delle sei stampe contenenti l’Ad Posteritatem quella d...