Fellini, l’architetto-illusionista del circo del cinema, inventa con Il Casanova un suo Giacomo Casanova, introduzione 11 un manichino grottesco e invidiabile, menzognero e sperperatore, aitante giovane e rancoroso vegliardo, uomo d’affari e vitellone, libero e bloccato dal pro- prio “ego”, vanesio e triste, potente macchina da sesso e disperato innamorato abbandonato. E lo fa con- gegnando un sistema di immagini altamente evocative, indimenticabili – il circo londinese, il Carnevale di Venezia, il sogno finale – che solo uno spirito libero dell’invenzione di talento qual è l’autore de La dolce vita, di Otto e mezzo o di Amarcord, un coraggioso sognatore della vita come lui, poteva inventare