Il saggio introduttivo alla sezione monografica su «Vescovi e società nel secondo dopoguerra» mette a fuoco brevemente l’atteggiamento dei vertici della Chiesa italiana verso la situazione politica del Paese negli anni cinquanta. Emerge con chiarezza la linea di opposizione, per ragioni ideologiche, all’«apertura a sinistra», che caratterizzò Pio XII, la Curia romana e grosso modo l’intero episcopato italiano. Le rare differenziazioni tra i vescovi non riguardarono il giudizio sull’ipotesi di collaborazione con i socialisti, ma il peso che le vicende politiche assunsero all’interno della loro complessiva azione di governo della diocesi. La svolta fu costituita dal disimpegno della Chiesa dalla politica militante, sollecitato da Giovanni XXI...