Saussure e il dibattito (inter)linguistico sulle lingue internazionali ausiliarie a cavallo fra XIX e XX secolo

A quella che di primo acchito sembrerebbe una provocazione, ossia l’affermazione di un ‘Saussure esperantista’, può invece seguire l’occasione di ripercorrere un particolare periodo della storia delle discipline linguistiche, quello a cavallo fra XIX e XX secolo, in cui il dibattito e l’interesse per l’interlinguistica e le lingue internazionali ausiliarie sono stati profondi e vasti. Il contibuto si inquadra in un più vasto contesto di ricerca dell’estensore del lavoro, che, anche se più a margine dell’attività principale, si ricollega all’approfondimento del fenomeno delle lingue pianificate, proposto come possibile, e per certi versi, fascinoso, caso ‘borderline’ delle più tradizionali riflessioni sulle lingue ‘naturali’, e in particolare emblematico del rapporto fra lingua e identità nazionale, da un lato, dall’altro interessante portatore “problematico” di tratti delle lingue minoritarie, ma anche come spunto di riflessione sulla pianficiazione linguistica più in genreale (non ultima la questione della situazione dell’UE, anche nei suoi aspetti giuridici ed economici) e ancora come ulteriore ambito di riflessione sulla creatività linguistica