Il nulla rappresenta una delle problematiche più antiche e più complesse della storia del pensiero occidentale, fornendo lo spunto, soprattutto fra Cinque- e Seicento, per elaborati esercizi di eloquenza retorica e letteraria. Ma tra le quinte dell´apparire dell´universo shakesperiano, il nulla rappresenta qualcosa di più e di diverso, coincidendo col limite estremo di un non-essere ignoto e indicibile che sfugge alle codificazioni ricevute. Pertanto funge da punto di irradiazione di una serie di tensioni epistemologiche e semiotiche che si concentrano nello scontro fra una concezione assolutistica del non-essere e una relativistica, quest´ultima demandata alla semantica mobile e paradossale di “nothing”: espressione di un nuovo sentimento ...