Dopo aver definito la democrazia partecipativa come quell’insieme di istituti che prevedono la partecipazione popolare ma riservano agli organi rappresentativi la decisione finale, l’articolo ne traccia un panorama negli ordinamenti delle Regioni italiane a statuto ordinario. Da un lato, vengono trattati alcuni istituti già previsti negli statuti del 1971 e ripresi con poche novità dagli statuti approvati dopo le riforme costituzionali del 1999-2001. Dall’altro lato, l’articolo si sofferma sulle leggi delle tre Regioni che posseggono una legislazione generale di istituti di deliberative democracy. Sia i primi che – soprattutto – i secondi sono strumenti che, se ben usati, possono contribuire a rivitalizzare la democrazia rappresentativa ch...