Storia della dipendenza, psicopatologia specifica, comportamenti da craving, reazione allo stress: confronto di genere in soggetti con disturbo da uso di eroina in trattamento.

Vi è sempre maggiore evidenza della necessità di una medicina di genere sia nelle discipline prettamente mediche che in quelle psicologico-psichiatriche. Il settore delle dipendenze è stato, nella medicina di genere, ampiamente trascurato. E’ stato quindi organizzato uno studio naturalistico, osservazionale, trasversale (cross-sectional) con una singola valutazione di soggetti dipendenti da eroina (HUD) trattati presso alcuni servizi per le dipendenze della Regione Toscana. Metodi: Lo scopo di questo tipo di disegno è stato di stimare la grandezza delle differenze di genere riguardo alla storia tossicomanica all’ingresso in trattamento, alla psicopatologia specifica del HUD, ai comportamenti tossicomanici e alla reazione emotiva affettiva agli eventi traumatici e di perdita. 98 pazienti, 77 (78.6%) di genere maschile e 21 (21.4%) di genere femminile. Sono stati inseriti in un protocollo di valutazione con metodiche standardizzate comprendenti: (1) una scheda per la rilevazione dei dati anagrafici; (2) un questionario per la raccolta della storia tossicomanica (AbSo); (3) un inventario di sintomi psicopatologici (SCL90); (4) un inventario di comportamenti tossicomanici (CRAV-HERO©); e (5) un inventario di sintomi riscontrabili nel Disturbo Post Traumatico da Stress (TALS). A livello univariato i confronti fra i due gruppi in studio sono stati eseguiti utilizzando, per le variabili continue, l'analisi del T-Test nel caso di distribuzione metrica e attraverso l'analisi non parametrica della variazione dei ranghi testati con il Wilcoxon Z-test, in caso di variabile parametrica. Per le variabili categoriali è stato utilizzato, invece, il test del chi-quadro con i contrasti analizzati secondo lo z-test corretto con il metodo Bonferroni in caso di una categorializzazione maggiore di 2. Risultati: I risultati mostrano come le nostre pazienti tendano ad essere più istruite dei loro colleghi maschi e ad abitare nella famiglia di origine o in quella di procreazione. Durante il trattamento mostrano lo stesso adattamento sociale dei maschi e una storia tossicomanica sostanzialmente simile. Non mostrano né maggiore gravità né maggiore frequenza di comportamenti tossicomanici. Tuttavia, mostrano più gravi sintomi di psicopatologia in generale e soprattutto nella dimensione depressiva W/BT. Si distinguono dai maschi per una forte tipizzazione di ansia panica. Ma è nelle reazioni emozionali agli eventi traumatici e di perdita che le donne si differenziano dai loro colleghi maschi, durante il trattamento. Gli eventi che loro giudicano di perdita sono più numerosi, le loro reazioni emotive, fisiche e cognitive agli eventi sono più pronunciate, ri-esperimentano gli eventi loro accaduti con evitamento e mostrano una gravità totale dello spettro PTSD maggiore. Inoltre, sviluppano con maggiore frequenza una gravità di risposta paragonabile a chi dopo il terremoto di l’Aquila ha sviluppato un vero e proprio PTSD. Conclusioni: Queste differenze devono essere tenute presenti durante il trattamento perché i sintomi di psicopatologia, la reazione agli eventi vitali e l’adattamento sociale tendono a normalizzarsi nei soggetti trattati con oppiacei terapeutici. Un trattamento tagliato a misura di donna si rende, quindi, necessario anche per quanto riguarda il trattamento medicalmente assistito della tossicodipendenza da eroina