La valutazione delle performance nelle Pubbliche Amministrazioni: il caso Agenzia delle Entrate

L’elaborato, che consta di 3 capitoli, intende proporsi come una linea guida sulla valutazione delle performance nelle Pubbliche Amministrazioni, esaminando il caso dell’Agenzia delle Entrate. L’evoluzione degli studi economico-aziendali riguardo il complesso tema dei servizi pubblici locali ha avuto una durata estesa nel tempo, in ragione di numerosi cambiamenti micro e macroeconomici. Si è andato quindi delineando nel tempo e nello spazio una nuova logica, il New Public Management, il celebre stile di Governance affermatosi in Gran Bretagna a cavallo degli anni ’70 e ’80 del XX secolo, che vedeva nell’esternalizzazione dei servizi pubblici la soluzione per raggiungere efficienza, efficacia ed economicità. Tra i numerosi sistemi di misurazione delle performance studiati dalla letteratura, sta assumendo crescente interesse la Balanced Scorecard, una tecnica di management di cui le organizzazioni si avvalgono per misurare la capacità di creazione di valore per il cliente finale, il cui utilizzo è possibile e anche nel settore no profit. Si è proceduto ad analizzare una delle sue più celebri applicazioni a Charlotte, il secondo centro finanziario americano, servita per ridefinire le priorità strategiche e adottare un sistema di pianificazione e controllo unico nel suo genere. Sono state di seguito analizzate due ulteriori logiche, la Public Governance e l’Open Governement, che non possono essere poste in contrapposizione al New Public Management, ma devono essere considerate un suo naturale sviluppo. Si assiste dunque al passaggio da una prospettiva micro (singola azienda) a una prospettiva macro, che apre le porte alle relazioni verso l’esterno. Il secondo capitolo, considerato il cuore della tesi, analizza la performance, in particolare la sua gestione, misurazione e valutazione, tenendo sempre in considerazione la situazione di limitatezza delle risorse e l’inarrestabile aumento della domanda di servizi da parte dell’utenza. Sono state trattate le riforme che hanno maggiormente contribuito al cambiamento del pubblico impiego a partire dagli anni 2000, le riforme Brunetta e Madia, che hanno apportato importanti cambiamenti in materia di riordino del settore pubblico, tentando di avviare un processo volto alla semplificazione e modernizzazione della Pubblica Amministrazione, in un’ottica di ottimizzazione della produttività del lavoro pubblico, di efficienza e trasparenza. Si è delineato dunque un percorso che ha portato ad un complessivo riordino del settore pubblico, intervenendo su molteplici aree di interesse per gli enti locali, che vanno a illustrare punti di forza e debolezza, concentrandosi particolarmente sul ciclo di gestione delle performance, gli attori, le responsabilità dirigenziali e il sistema di premialità eventualmente erogato. L’ultimo capitolo esamina il caso dell’Agenzia delle Entrate, un ente pubblico non economico che svolge le funzioni relative alla gestione e all’accertamento dei controlli fiscali e al contenzioso dei tributi dei soggetti residenti e/o operanti nello Stato italiano, istituita dal d.lgs. 30/1999 ad opera di Bassanini (legge Bassanini quater) e diventata operativa a partire dal 1° gennaio 2001. Sono stati successivamente trattati nel dettaglio gli organi (Direttore, Comitato di Gestione e Collegio dei Revisori dei Conti), l’assetto organizzativo – recentemente modificato –, l’obiettivo (tax compliance) e i sistemi di valutazione del personale, con focus sul SI.VA.D. (Sistema di Valutazione dei Dirigenti) e S.I.R.I.O. (Sistema Integrato di Valutazione dei Risultati, Indicatori e Obiettivi)