Il Black Panther Party: una scintilla di speranza nella morsa della repressione.

Il presente lavoro è frutto di un interesse per i movimenti di contestazione che si svilupparono negli anni Sessanta nel territorio americano, in particolar modo sul Black Panther Party che riuscì a dare vita ad un cambiamento all’interno del movimento nero attuando un tipo di azione che nessuno prima di allora aveva il coraggio di mettere in pratica. L’autodifesa armata permise al partito di difendere la comunità nera dall’aggressione della polizia ed al tempo stesso di fondare un’organizzazione in grado di fornire una coscienza politica ed ideologica ai neri così da realizzare quella rivoluzione che si sperava avrebbe permesso di abbattere il corrotto sistema capitalista e creare una società equa dove non ci sarebbe stato più spazio per le discriminazioni e la povertà. Attraverso una grande rete di solidarietà il partito delle Pantere Nere creò molti servizi utili per la comunità riuscendo non solo a migliorare le condizioni di vita ma anche quelle alimentari e sanitarie. Purtroppo dopo pochi anni il partito divenuto celebre a livello nazionale iniziò a smembrarsi a causa della repressione della polizia e dell’FBI. Già all’inizio degli anni Settanta il BPP dovette abbandonare alcuni obiettivi iniziali come la stessa rivoluzione per concentrarsi sui bisogni della comunità. I militanti furono quasi tutti arrestati ed uccisi ed il potere centrale raggiunse il suo scopo: debellare la più grande minaccia per lo stato americano. Il partito delle Pantere Nere nonostante fosse nella morsa della repressione riuscì comunque a dare una speranza agli afroamericani