Si tratta di cartoni dipinti che dovevano essere in origine utilizzati con tre specchi piani (ora perduti), due dei quali posti verticalmente e incernierati l’uno all’altro, mentre il terzo specchio era posizionato al disopra orizzontalmente. I cartoni, decorati con dei fregi floreali dipinti ad acquarello e segnati “XXVII.2.e.f.g.”, venivano posizionati sul triangolo che fungeva da base (anch'esso perduto). Altri cartoni corredavano in origine lo strumento, che venne catalogato da Poleni come “Un libro composto da tre specchi piani, con un fondo di legno per essi e soazze; con quattro cartoni dipinti, più cinque figure. Per far vedere quanto per riflessione si moltiplichino gli oggetti. XXVII.2.a.b.c.d.e.f.g.h”. Questo dispositivo, che può...