Descartes e l'età cartesiana in Italia tra Seicento e Settecento

Pubblicazione del corpus intero dei Mss. di Giacinto Gimma custoditi presso la Biblioteca Nazionale Sagarriga Visconti di Bari. Il corpus si compone di 5 voll. delle Sylvae rerum notabilium (I 50-54) e di 4 voll. dell'Encyclopaedia (I 113-116). Complessivamente 9 volumi e 7.000 pagine. Importanza dell'edizione: le Sylvae si presentano come quaderni di appunti. Sono scritte in italiano e in latino, e sono una collazione di testi dai quali l'abate Gimma ricava il materiale da utilizzare nelle opere a stampa. Sono, per questo, un documento importante per la storia della diffusione della filosofia cartesiana in Italia: costituendo una mappa dettagliata delle letture che i 'cartesiani' italiani facevano. L'abate Gimma ha rapporti con Vallisneri, Crescimbeni, Mongitore il gruppo degli Investiganti napoletani, ed altre figure di rilievo del panorama italiano di fine Seicento. I libri che legge e annota sono quelli che circolavano in Italia e che i cartesiani (o i cosiddetti cartesiani) leggevano. Le fonti di Gimma sono varie e numerosissime, antiche, ma anche a lui contemporanee, italiane, francesi, olandesi, tedesche. I manoscritti di Gimma contengono un materiale indispensabile per la storia del cartesianesimo in Italia e lasciano intravvedere un quadro della cultura italiana di fine secolo non provinciale, ma collegata a quella europea. Il piano di pubblicazione delle Sylvae è il seguente: I vol. a cura di F. Sulpizio (anno di pubblicazione 2000); II vol.a cura di M. Occhinegro (anno di pubblicazione 2000); III vol. a cura di M. Occhinegro. Individuazione delle fonti e loro collazione di G. Belgioioso (anno di pubblicazione 1999); IV volume a cura di G. Belgioioso/M. Occhinegro (anno di pubblicazione 1999); V vol. a cura di C. Buccolini/F.Meschini (anno di pubblicazione 2001)