“Camminiamo nelle nostre città senza guardare: l’occhio scivola sulle cose, sugli uomini, sulle facciate degli edifici”, scrive Filiberto Menna nel 1965, osservando che la scena urbana “in cui pure viviamo tutte le nostre ore e i nostri giorni ci sfugge ormai nei suoi significati e nei suoi valori”, esaltando invece l’opera di “ricognizione urbana” del pittore Mario Carotenuto, il quale condensa nei suoi quadri “i filtri nobili e popolari di una novellistica che va da Masuccio a Domenico Rea”, come spiega Alfonso Gatto, ampliando l’orizzonte della sua ricerca nei viaggi a Parigi, Madrid e Monaco. Soggetto principale dei dipinti è la “divina” Costiera Amalfitana, straordinario sito architettonico e paesaggistico, resa nota già dai racconti d...