L'illusione di un codice per il fascismo. Francesco De Martino elementi classici e principii romani nella riforma

La riforma del codice del 1942 appare a De Martino quasi priva di reali influenze del regime, frutto di un lavoro tecnico e storico dei giuristi, in sintonia con una lunga tradizione di studi. Non a caso, sempre con riferimento alla disciplina corporativa. Il punto fondamentale del saggio oggetto della nostra attenzione consiste nello sforzo teso a verificare quanto degli autentici principii del diritto romano sia penetratonella nuova codificazione, in una continuità che faceva apparire, agli occhi del giurista napoletano, il codice nuo- vo “come una felice prosecuzione della tradizione romana”. Sulla scorta di quella tradizione De Martino riteneva si dovesse comprendere appieno quello che gli appariva “il problema centrale in ogni ordinamento giuridico”, ovvero la “posizione della libertà individuale rispetto al diritto positivo”