“Verrò senz’altro a Trieste il 5 dicembre” scriveva lapidario Guido Cadorin al Rettore Rodolfo Ambrosino; in effetti, per il grande pittore veneziano, Trieste rappresentava una seconda patria. Già a partire dal 1930 egli fu in città per realizzare i mosaici dell’abside della cattedrale di San Giusto oltre al fatto che nel 1944 soggiornò, esponendo alla Galleria Trieste e vedendo la figlia Ida innamorarsi di un promettente pittore, Anton Zoran Music. Perciò fu assolutamente naturale partecipare all’esposizione promossa dall’Università nel 1953. Presentò La nave, opera realizzata l’anno prima, che dava l’avvio alle ricerche degli anni Cinquanta imperniate sul tema marittimo con la cifra stilistica che aveva ormai raggiunto esiti di sospension...