Riforma del diritto arbitrale (d. lgs. 2 febbraio 2006, n. 40) - Commento all'art. 816 quinquies c.p.c

Il commento esamina il disposto dell\u2019art. 816 quinquies c.p.c., con il quale il legislatore ha dettato per la prima volta una disciplina positiva dell\u2019intervento di terzi nel procedimento arbitrale. Sono analizzati sia l\u2019intervento volontario a carattere innovativo e la chiamata di terzo, ammissibili in arbitrato solo con l\u2019accordo delle parti e del terzo e con il consenso degli arbitri, sia gli interventi adesivo dipendente e del litisconsorte necessario, per contro sempre ammissibili. \uc8 altres\uec esaminata la controversa applicabilit\ue0 dell\u2019art. 816 quinquies alle ipotesi in cui il terzo, estraneo al procedimento arbitrale, sia peraltro parte dell\u2019accordo compromissorio. Viene infine analizzata l\u2019applicazione dell\u2019art. 111 c.p.c. nel giudizio arbitrale, e quindi l\u2019ammissibilit\ue0 del peculiare intervento del successore a titolo particolare e le conseguenze di tale intervento, soprattutto in relazione al diritto di quest\u2019ultimo soggetto di procedere alla libera determinazione del proprio arbitr