Percorsi di storia militare

La storia militare, un tempo praticata prevalentemente da studiosi in divisa, dall\u2019ultimo dopoguerra \ue8 entrata a pieno titolo fra gli oggetti d\u2019interesse della storiografia accademica, guadagnandosi un posto di tutto rispetto, fino a diventare un punto di riferimento ineludibile per altri pi\uf9 consolidati orientamenti della ricerca storica. Essa ha manifestato molto precocemente una vocazione alla considerazione unitaria di processi su una vasta scala spazio-temporale, secondo le linee interpretative della World History, ad opera di studiosi del calibro di William Mc Neill, Geoffrey Parker e Jeremy Black, eleggendo a fattore chiave del divenire storico i contatti e lo scambio di idee, conoscenze e tecnologie fra differenti societ\ue0. A fianco a questa propensione la storia militare ha trovato ampio spazio nell\u2019ambito degli studi sui processi di State Building e di controllo sociale, fino agli sviluppi pi\uf9 recenti, orientati alla concettualizzazione dello stato fiscale-militare. L\u2019analisi delle strutture fondate o coordinate dallo stato durante l\u2019et\ue0 moderna non pu\uf2 infatti prescindere dalla considerazione dell\u2019esigenza di disporre di sempre pi\uf9 ingenti forze militari, che a loro volta si sono dimostrate importanti catalizzatori dei processi di consolidamento delle strutture statali. Quella militare \ue8 una delle componenti fondanti della societ\ue0 di et\ue0 moderna, e dal suo studio sono scaturite tematiche che si sono rivelate utili a molti altri ambiti della ricerca storica. Questo non perch\ue9 si ritenga che la guerra sia da considerare un elemento essenziale della natura umana, ma perch\ue9 per l\u2019epoca che ci riguarda appare come uno dei fenomeni che hanno concorso alla costruzione di societ\ue0 complesse. A fianco all\u2019elaborazione di questi importanti quadri di riferimento alcuni storici hanno avvertito l\u2019esigenza di tornare ad occuparsi della guerra guerreggiata, dell\u2019esplosione del conflitto, il cui studio fino a tempi recenti \ue8 stato egemonizzato dai militari o dalle scienze sociali. Si \ue8 fatta strada l\u2019idea di concepire una Nouvelle histoire bataille, che ha sviluppato profonde intersezioni con la New Cultural History, con l\u2019antropologia, e che si muove nel senso di una storia culturale della guerra, per i soldati come per i civili, ed \ue8 quindi evidentemente di segno molto mutato rispetto alla sua tanto vituperata antesignana. Si va ben oltre lo studio tradizionale delle battaglie, in cui le unit\ue0 militari erano considerate come blocchi su una carta, come corpi uniformi che obbediscono ad un comandante. Queste unit\ue0 sono invece formate da uomini di diverse et\ue0 e attitudini, di cui si vogliono conoscere le condizioni materiali, i sentimenti, le aspirazioni. Di qui la maggiore attenzione rivolta alle cosiddette \u201cautotestimonianze\u201d, diari, lettere, narrazioni in prima persona, che ci restituiscono la guerra esperita dai suoi protagonisti. Testimonianze che sono mediate dai condizionamenti di ceto, genere, professione e dal modo in cui ciascuno di essi ha considerato la guerra