Ruolo dei media nella comunicazione scientifica e nella percezione del rischio da parte della società civile

Internet e la iper-connettivit\ue0 che ne \ue8 derivata hanno cambiato enormemente le nostre abitudini in maniera rapida e profonda. Resta ancora difficile comprendere il significato e l\u2019effetto di questi mutamenti sui classici paradigmi comunicativi, a cui forse non siamo del tutto preparati. La diffusione dei nuovi media ha completamente sconvolto il paradigma di comunicazione dei media classici, che si caratterizzano per essere monodirezionali e sordi nei confronti dei messaggi che provengono dai fruitori. Stampa, radio e televisione non prevedono, se non in casi eccezionali, la possibilit\ue0 di una comunicazione bidirezionale, che invece \ue8 una caratteristica fondamentale dei nuovi media, soprattutto dei social network. Comunicare attraverso i social network richiede particolare attenzione a procedure in ci troviamo a operare contemporaneamente come produttori e distributori dei contenuti, esponendoci al rischio di \u201cepic fail\u201d e di criticit\ue0, che bisogna essere pronti a gestire; ma ci offre strumenti di divulgazione assolutamente inimmaginabili fino a poco tempo fa. I social network diventano inoltre un osservatorio prioritario per conoscere meglio i cittadini in termini collettivi e per identificare il \u201csentiment\u201d dell\u2019opinione pubblica su specifici temi di carattere e di interesse sociale. Ho deciso di provare ad utilizzare i nuovi media per raccontare la ricerca scientifica al pubblico, inserendo nei miei profili social personali alcuni post a carattere scientifico e decidendo di confrontarmi con le domande, le curiosit\ue0, le critiche e le obiezioni che i lettori mi pongono. La comunicazione scientifica attraverso i nuovi media \ue8 una grande occasione per far sentire i cittadini parte integrante della strada verso la conoscenza. Richiede molto lavoro e molta attenzione, ma non dobbiamo e non possiamo sprecarla, perch\ue9 significherebbe aumentare ulteriormente la distanza tra ricerca e opinione pubblica e rendere ancor pi\uf9 sfocata la percezione che i cittadini hanno della scienza e dei ricercatori