Proust costruttore melanconico : l'irrealizzabile progetto della Recherche

Perch\ue9 Proust si ostin\uf2 a difendere la qualit\ue0 architettonica della Recherche sebbene i tempi lunghi della sua stesura ne avessero deformato il progetto iniziale? La risposta si cela nel valore salvifico che attribu\uec all\u2019architettura: scuola di disciplina, sistema morale, autentica terapia contro l\u2019attitudine melanconica \u2013 e il suo effimero rovesciamento in esaltazione maniacale \u2013 che aveva ispirato la produzione giovanile dello scrittore, improntata ora a un compiaciuto nichilismo, ora a un\u2019euforica e dispersiva ispirazione impressionista. Tuttavia l\u2019esempio della cattedrale gotica, pur fornendo lo slancio inaugurale alla creazione del grande romanzo, finisce per vivere al suo interno come un ideale assediante ma irraggiungibile, alla cui forza d\u2019attrazione si oppone un sotterraneo ma non meno potente impulso disgregante, un\u2019ostinata fedelt\ue0 alla melanconia originaria, una resistenza della vita \u2013 personale, singolare \u2013 a sublimarsi nell\u2019universale dell\u2019Opera. Ed \ue8 cos\uec che nella costruzione proustiana trovano posto, qua e l\ue0, frammenti isolati, sporgenze disarmoniche, rovine, che a ben guardare determinano, assai pi\uf9 della solida impalcatura d\u2019insieme, l\u2019immensa suggestione della "Recherche"