Suscitare e riconoscere le emozioni nel volto di un cane: efficacia degli antecedenti e ruolo dell’esperienza

Il cane \ue8 stata la prima specie addomesticata dall\u2019uomo, con il quale si \ue8 stabilita una comunicazione complessa. Recentemente, Bloom & Friedman (2013) hanno ipotizzato che le persone possano riconoscere le 6 emozioni di base dei cani basandosi sulle loro espressioni facciali, mostrando che anche individui non esperti sono in grado di riconoscerle con accuratezza. Questo studio mira a replicare tale risultato, valutando anche se il tipo di esperienza con i cani influenzi la capacit\ue0 di riconoscerne le emozioni. Abbiamo confrontato 3 gruppi, veterinari (n=22), proprietari di cani (n=24) e non proprietari (n=21), utilizzando il set di stimoli creato da Bloom & Friedman: 21 fotografie relative alle 6 emozioni di base e a un\u2019espressione neutra (3 immagini ciascuna) di un pastore belga malinois addestrato ed esposto a stimoli in grado di suscitare una specifica emozione. Ai partecipanti \ue8 stata mostrata una sequenza di fotografie chiedendo, per ciascuna, di identificare l\u2019emozione espressa dal cane tra 7 opzioni: felicit\ue0, sorpresa, neutro, tristezza, rabbia, disgusto, paura. Abbiamo verificato la validit\ue0 degli stimoli sottoponendoli al giudizio di 33 esperti (12 comportamentalisti e 21 educatori cinofili); solo 4 immagini sono state riconosciute in modo univoco, con una performance superiore al caso: felicit\ue0 (60%), sorpresa (70%), paura (90%) e rabbia (67%). Per le restanti immagini, meno del 33% degli esperti ha identificato l\u2019emozione corretta: l\u2019espressione neutra \ue8 stata indicata come felicit\ue0, la tristezza come paura e il disgusto come tristezza, paura o rabbia. I 4 stimoli riconosciuti dagli esperti sono poi stati usati per confrontare i tre gruppi, che hanno ottenuto risultati simili per tutte le emozioni: la paura \ue8 stata la pi\uf9 difficile da riconoscere, con una performance inferiore al caso. Dai risultati del campione di esperti, emerge che l\u2019utilizzo di antecedenti per suscitare emozioni non garantisce risultati inequivocabili e non permette di stabilire con sicurezza lo stato emotivo dell\u2019animale; per ottenere stimoli validi \ue8 utile avvalersi anche del giudizio di esperti. Felicit\ue0, rabbia e sorpresa sono le emozioni meglio riconosciute, senza effetto dell\u2019esperienza: \ue8 ipotizzabile che la mimica facciale legata a queste emozioni abbia mantenuto degli aspetti comuni tra le diverse specie, dato l\u2019alto significato adattativo; infatti, capire se un animale \ue8 felice o arrabbiato d\ue0 informazioni sulla sua pericolosit\ue0, cos\uec come un\u2019espressione sorpresa attira l\u2019attenzione rispetto a stimoli ambientali nuovi. Sembra infine che riconoscere la paura nel cane richieda una formazione specifica sul suo comportamento, poich\ue9 questa viene correttamente identificata solo dagli esperti. Ulteriori studi, che impieghino stimoli pi\uf9 ecologici, tratti da un contesto naturale, o che utilizzino anche la postura corporea del cane, sono necessari per confermare questi risultati e per comprendere meglio se e come l\u2019uomo riconosca le espressioni emotive del cane