Processo Eternit: a che punto siamo?

Nel vasto e frastagliato panorama dei procedimenti penali per le vittime dell\u2019amianto, la vicenda Eternit presenta caratteri di indubbia originalit\ue0, i quali, complessivamente considerati, lasciano supporre che sia stata imboccata la strada della ricerca di un nuovo paradigma di responsabilit\ue0 per il settore dei danni da esposizione a sostanze tossiche. A rendere unico questo processo sono anzitutto le sue dimensioni: i fatti contestati ai due imputati si collocano in un arco temporale di oltre cinquant\u2019anni, abbracciando migliaia di vittime ed un disastro ambientale tuttora perdurante. Del tutto peculiari, in secondo luogo, sono i capi di imputazione, ritagliati su figure di reato dolose contro l\u2019incolumit\ue0 pubblica, anzich\ue9 \u2013 come normalmente accade in questo settore \u2013 sui reati colposi contro la persona. Il terzo elemento di originalit\ue0 svolge la funzione di collante tra i primi due: si tratta della scelta, consapevole ed espressa, di affidare alle sole indagini epidemiologiche la prova degli eventi lesivi, nonch\ue9 del nesso causale che li collega all\u2019attivit\ue0 industriale della Eternit. Il presente contributo passa in rassegna le tappe fondamentali che hanno segnato l\u2019evoluzione del processo, mettendo di volta in volta in luce come le pronunce di merito \u2013 al di l\ue0 della loro convergenza nell\u2019affermazione della responsabilit\ue0 degli imputati \u2013 abbiano affrontato l\u2019originale impostazione accusatoria con approcci tra loro assai diversi. Numerosi e densi di ripercussioni pratiche, infine, sono i nodi interpretativi ancora da sciogliere, sui quali ci si sofferma sinteticamente in chiusura del lavoro